25 APRILE, LE ATTUALISSIME PAROLE DI GIROLAMO TRIPODI SCRITTE IN OCCASIONE DELLA DISTRIBUZIONE DELLA COSTITUZIONE AGLI STUDENTI E AI CITTADINI DI POLISTENA

39 ANNI FA NEL 1983, IN OCCASIONE DEL XXXVIII ANNIVERSARIO DELLA FESTA DELLA LIBERAZIONE, L’AMMINISTRAZIONE POPOLARE DEL COMUNE DI POLISTENA GUIDATA DA  GIROLAMO TRIPODI DECISE DI STAMPARE E DISTRIBUIRE NELLE SCUOLE E NELLA SOCIETA’ LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA PER FAVORIRE LA DIFFUSIONE E LA CONOSCENZA DI QUELLA CHE COMUNEMENTE VIENE DEFINITA “LA LEGGE DELLE LEGGI”.
PUBBLICHIAMO DI SEGUITO LA PREMESSA ALLA PUBBLICAZIONE CHE SCRISSE GIROLAMO TRIPODI, SINDACO DI POLISTENA.

P R E M E S S A

Con la stampa e la diffusione del presente libretto, l’Amministrazione Popolare di Polistena intende offrire ai giovani, alle famiglie, alla scuola uno strumento per l’acquisizione di quelle
consapevolezze civiche, storiche, morali e politiche che hanno a fondamento i valori e i principi che la COSTITUZIONE REPUBBLICANA esprime.
Questo vuole essere un contributo, modesto ma significativo, nel momento medesimo In cui lo spirito, il contenuto stesso della Costituzione e le conquiste popolari, che da essi hanno tratto
alimento, vengono aggrediti in maniera scoperta.
Infatti, la profonda crisi morale ed economica che opprime il nostro Paese offre lo spunto a presunti riformatori per chiedere nuovi assetti, per postulare equilibri diversi da quelli che la classe lavoratrice ha conquistato con la lotta per l’applicazione della Costituzione, nei suoi fondamentali principi di Uguaglianza, Libertà e Democrazia.
Principi. questi, che soffrono anche l’attacco di trame sempre meno occulte, di logge non più segrete, di un terrorismo non ancora sopito, di un’ attività mafiosa mai cosi tracotante.
Per queste cose, l’Amministrazione Popolare ritiene che la difesa e l’attuazione della nostra Costituzione rappresenti un problema di scottante attualità; prioritario anche nei riguardi di taluni adattamenti che nuove esigenze di una società in evoluzione possano rendere opportuni.
Adattamenti, però, che dovranno avvenire nel rigoroso ambito dei principi già consacrati, e che tendano, soprattutto, alla più rotale funzionalità di tutti gli istituti costituzionali che il popolo italiano si è già dati.
Rivolgersi ai giovani ed ai docenti significa riconoscere il ruolo fondamentale, non surrogabile che al cospetto di tanti pericoli, la scuola deve assolvere.
Occorre, però, che alcuni principi ispiratori vengano qui sottolineati al fine di offrire un primo momento di riflessione.
Occorre anche che non sia dimenticato il sacrificio di quanti, intellettuali ed operai, pensatori e contadini, laici e cattolici, hanno con l’ ANTIFASCISMO e con la RESISTENZA dal carcere e dall’esilio, nella clandestinità e davanti ai plotoni di esecuzione, tenuto vivi la voce della libertà, l’amore per la democrazia, la speranza di tutto un popolo prodigiosamente ricco del desiderio di riscatto.
E per questo patrimonio di lotte e di sacrifici che la nostra Costituzione è ad un tempo figlia e matrice della nostra civiltà.
La Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore i1 1° gennaio 1948, segna il più importante evento storico del nostro Paese e la più grande conquista ottenuta dal popolo attraverso la Resistenza alla tirannia del regime fascista e all’ invasione nazista.
Quella Resistenza alla quale hanno partecipato tutti gli strati popolari segna il secondo Risorgimento Nazionale e pone le basi per la rinascita dell’ Italia e per la creazione dello Stato Repubblicano, basato sulla sovranità popolare e su strutture orientate in senso profondamente democratico e progressista.
Infatti la Carta Costituzionale oltre a fissare con l’art. 1 che: «L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro, la sovranità appartiene al popolo che la esercita nella forma e nei limiti della Costituzione», sancisce principi di pari dignità sociale e uguaglianza giuridica di tutti i cittadini, diritto al lavoro, funzione sociale della società privata, autonomie locali (Regioni, Provincie e Comuni), sovranità e reciproca indipendenza dello Stato e della Chiesa, libertà religiosa, parità di diritti tra uomo e donna, ripudio della guerra come strumento di offesa verso altri popoli.
La Costituzione Repubblicana non soltanto disegna uno Stato pluralistico e articolato nelle sue Istituzioni, in cui è riconosciuto a tutti i cittadini il godimento dei diritti civili e politici di libertà, ma sancisce anche solennemente il principio dell’uguaglianza dei cittadini, ponendo esplicitamente alla Repubblica «il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà… impediscono il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione di tutti i lavori all’ organizzazione politica, economica e sociale del Paese». In questo senso la Costituzione stabilisce che la scuola è gratuita ed obbligatoria per tutti, eliminando la gravissima secolare discriminazione secondo cui la scuola era un diritto esclusivo delle classi privilegiate.
Nonostante i successi ottenuti dalle forze democratiche avanzate nella difesa dei principi costituzionali, bisogna precisare che a distanza di 35 anni alcuni principi fondamentali della
Suprema Legge della Repubblica Italiana, qual’ è la Costituzione, non sono ancora applicati, e anzi, nell’attuale momento critico per il Paese molte insidie vengono rivolte a quei traguardi di progresso popolare che la Costituzione ha consentito di realizzare. Infatti, i nemici della Carta Costituzionale, reazionari, forze conservatrici, terroristi, mafiosi, nell’attaccare anche con la violenza e con l’utilizzazione per fini di parte degli strumenti costituzionali, tentano di ricacciare indietro il processo storico della Resistenza dalla quale sono nate la Repubblica e la Costituzione.
La nostra Costituzione, che è la più democraticamente avanzata dell’occidente europeo, dopo la rottura dell’unità delle forze politiche che avevano contribuito alla sua nascita, non solo ha subito ritardi notevoli nell’attuazione delle norme e dello spirito e favore del Popolo, ma è stato obiettivo nell’attacco palese e occulto delle forze reazionarie e conservatrici che in questi 35 anni di vita costituzionale si è registrato nel nostro Paese e si registra ancora nel momento attuale.
Se la Costituzione è viva il merito va alla classe lavoratrice, alla maggioranza del popolo italiano e ai partiti politici di progresso e di cambiamento che hanno saputo smascherare e sconfiggere i nemici e difeso con la lotta unitaria i principi di democrazia e le istituzioni voluti dalla Costituzione.
Ecco perché nel rievocare il 38°anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, l’Amministrazione Popolare ha inteso suo dovere primario trasmettere la Carta Costituzionale a tutti gli alunni delle scuole di Polistena; non per fare un gesto retorico, ma per affidare ai giovani questo grande messaggio di progresso, di giustizia e di libertà per il quale centinaia di migliaia di uomini e di donne comunisti, socialisti, cattolici e laici hanno combattuto e offerto la propria vita. Ai giovani, cui offriamo questo prezioso strumento, facciamo appello ad esserne gelosi custodi, e a battersi per la totale attuazione dei principi di uguaglianza e degli obiettivi di riscatto e di progresso del nostro popolo, che vanno individuati nel diritto allo studio e al lavoro, nella difesa della pace e dell’indipendenza nazionale, nel superamento della crisi economica, del rinnovamento profondo della società, nella partecipazione dei cittadini alle vita delle Istituzioni, nella difesa del sistema delle autonomie, nella realizzazione dell’obiettivo costituzionale della sovranità popolare.
Ciò è possibile attuando la Costituzione!
Viva la Costituzione!
Viva la Repubblica!
Viva la Resistenza!
p. L’Amministrazione Popolare
IL SINDACO
On. Girolamo Tripodi