REGGIO CAL., FONDAZIONE TRIPODI E ANPI “CONDO’” CHIEDONO L’INTITOLAZIONE DI UNA STRADA A MARIA CHINDAMO

Alla C.A. Sindaco Comune Reggio Calabria

Al presidente della Commissione Toponomastica del Comune di Reggio Calabria

Oggetto: Richiesta di intitolazione di una strada a Maria Chindamo

Egregio Signor Sindaco,

Egregio Presidente della Commissione Toponomastica,

Con la presente, la Fondazione Girolamo Tripodi e la Sezione ANPI “Ruggero Condò” di Reggio Calabria intendono sottoporre alla Vostra attenzione la richiesta di intitolazione di una strada a Maria Chindamo, imprenditrice calabrese e vittima della ‘ndrangheta, assassinata per la sua determinazione nel difendere la propria autonomia e la propria libertà contro le logiche mafiose.

Maria Chindamo rappresenta un simbolo di resistenza alla criminalità organizzata e di impegno per un’economia sana e libera dal controllo delle cosche. Donna forte e indipendente, ha scelto di gestire autonomamente la propria azienda agricola, situata in un territorio fortemente infiltrato dalla ‘ndrangheta, rifiutando qualsiasi compromesso con il caporalato e con il sistema di potere criminale che opprime la Calabria.

La sua storia è quella di una donna che ha pagato con la vita il coraggio di affrancarsi dalle imposizioni mafiose e di portare avanti un’idea di sviluppo basata sulla legalità e sulla giustizia sociale.

Il suo omicidio è stato eseguito con modalità efferate, tipiche della ‘ndrangheta, per dare un chiaro messaggio intimidatorio a chiunque volesse seguire il suo esempio.

Maria Chindamo era madre di tre figli, era una commercialista e un’imprenditrice che aveva deciso di occuparsi della sua azienda agricola in modo imprenditoriale per farla fruttare al meglio, producendo kiwi, agrumi e olio dimostrando spirito di iniziativa e capacità progettuale nel portare avanti la sua strada di libertà nelle scelte personali, professionali e sentimentali.

Un impegno, pagato con la vita, che è andato a confliggere con gli interessi e l’arroganza della ‘ndrangheta che ha mal sopportato la sua autonomia ed intraprendenza.

Secondo la DDA di Catanzaro, Maria sarebbe stata uccisa in modo straziante prelevandola davanti al cancello della sua azienda, la mattina del 6 maggio 2016 portandola via e poi dandola in pasto ai maiali e macinando poi con un trattore cingolato i suoi resti.

Dal 6 maggio 2016 la sua famiglia, il fratello Vincenzo insieme alle diverse associazioni con le quali collaborano, fiduciosi nell’operato della Magistratura, chiedono incessantemente verità e giustizia alle istituzioni e sono portatori di memoria nelle scuole, nelle carceri, nelle televisioni e sulla stampa

per contrastare la cultura distruttiva della ‘ndrangheta, sollecitando l’urgenza della partecipazione alprogresso culturale soprattutto nelle aree più a rischio e chiedendo un processo che stabilisca la verità e renda giustizia a Maria.

L’intitolazione di una strada a Maria Chindamo non è solo un doveroso tributo alla sua memoria, ma rappresenta un forte segnale dell’impegno della città di Reggio Calabria nella lotta contro la criminalità organizzata e nella difesa di quei valori di libertà, giustizia e dignità del lavoro per cui Maria si è battuta fino alla fine.

Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale voglia accogliere questa richiesta, contribuendo così a preservare la memoria di Maria Chindamo, affinché il suo sacrificio continui a essere un monito e una fonte di ispirazione per la nostra comunità.

In allegato, inviamo una biografia dettagliata di Maria Chindamo, che evidenzia la sua figura di imprenditrice coraggiosa e il contesto che ha portato al suo brutale omicidio.

Restiamo a disposizione per qualsiasi approfondimento e per un eventuale incontro volto a discutere i dettagli della proposta.

In attesa di un Vostro riscontro, porgiamo distinti saluti.

Il presidente Fondazione Girolamo Tripodi

Michelangelo Tripodi

La presidente Sezione ANPI “R. Condò

Maria Lucia Parisi